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Saluti al Sindaco ed il mio tributo alla minoranza.

aprile 29, 2014

 

In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale di cui, per cinque anni, ho avuto l’onore di far parte; Consiglio Comunale che è anche il congedo di Michele Trombetta dal ruolo amministrativo, con simpatia e affetto ho voluto vergare queste semplici rime dedicate a quanti con noi hanno condiviso il percorso.

 

In particolare però, queste righe vogliono essere i miei:

 

Saluti al Sindaco ed il mio tributo alla minoranza.

 

 

Cinque anni son passati,

oggi qui siamo riuniti,

rivediamo il mezzo lustro,

illuminati da qualche astro.

 

Giugno del duemila e nove,

quanto tempo, mondo Giove,

aprile duemila quattordici,

cinque anni, fantastici.

 

Ci siamo conosciuti,

dapprima solo annusati,

a volte abbiamo litigato,

altre abbiam collaborato.

Ci è piaciuto lavorare,

mai la voglia di provocare,

solamente stimolare,

e più volte controllare.

 

Si Michele, tu hai sofferto

questo gruppo abbastanza esperto,

lo hai preso un po’ di punta,

spesso ci avresti dato una spinta.

 

Ma prima che Sindaco sei un Uomo,

ti piace essere un galantuomo,

le istanze da noi portate,

tu le hai sempre, ascoltate.

 

A volte a torto, altre a ragione,

avevi sempre una tua opinione,

noi al Sindaco ci rivolgevamo

ma con Michele collidevamo.

 

Tu non riuscivi a dissociare

il tuo ruolo dal personale,

a volte l’ira ti trasaliva

per una critica, in fondo, affettiva.

 

Con la tua squadra hai fatto quadrato,

il gioco ti è quasi sempre riuscito

ma qualche volta con emozione,

ci siam tolti la nostra soddisfazione.

 

Certo il centro di aggregazione,

quando ci sarà sarò in pensione!

E dell’acqua la casetta

mi sa tanto di barzelletta.

 

Il Paese un po’ è cresciuto,

il cimitero è sollevato,

l’acquedotto la nostra croce,

da tempo lo gridiamo ad alta voce.

 

Poi le Sagre, che melassa

con la triplice alla cassa

ma per l’amico, con mestiere,

ci scappa gratis un bel bicchiere.

 

Siamo alla fine del nostro quinquennio

e salutiamo il tuo ventennio,

Sindaco austero e permaloso,

hai deciso tu di andare a riposo.

 

A noi piace salutarti,

affabile e burbero ricordarti,

è la nostra buona occasione

per lasciare questa Amministrazione.

 

Tutti i salmi finiscono in gloria,

siamo all’epilogo di questa storia,

non sventoliamo le nostre bandiere,

troviamoci tutti insieme davanti a un buon bicchiere.

 

Grazie a voi tutti Consiglieri,

grazie al Sindaco e agli Assessori,

grazie al nostro Segretario,

ai Dipendenti a corollario.

 

Abbiamo remato, lo confesso,

solo a volte con successo,

ora da tutti, in questa stanza,

un bell’applauso a Sindaco e minoranza.

 

 

Roberto Ruju

 

 

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